[RECENSIONE] SAINTS ROW 2

 
 
Genere: Azione
 
Sviluppatore: Volition
 
Distributore: THQ
 
Lingua: Sottotitolato italiano
 
Giocatori: 1-12
 
Piattaforma: PS3/XBOX/PC/APPLE
 
Disco blu-ray | PSN: Disco | DLC extra
 
Data di uscita: 17 ottobre 2008
 
Sito ufficiale: SAINTS ROW 2
 
INTRODUZIONE – Un clone? Oppure qualcosa di diverso.
Il primo “Saints Row” (uscito solo per Xbox360) ha saputo conquistare un consistente numero di videogiocatori (fra i quali, mi ci metto anch’io), soprattutto puntando sulla notevole customizzazione, tramite la quale, l’utente è libero di personalizzare a proprio piacimento la controparte virtuale.
Molti hanno definito il primo “Saints Row”, il migliore clone di “Grand Theft Auto”. Il paragone fra il titolo della Volition e quello dalla RockStar è inevitabile, tuttavia, ad una analisi attenta, “Saints Row 2” fonda le sue qualità su aspetti diversi rispetto “GTA4” rivolgendosi, di conseguenza,  ad un’utenza diversa.
 
LA TRAMA – Sic transit gloria mundi
Sono passati anni da quando abbiamo conquistato tutti i quartieri di Stilwater nel primo “Saints Row”. Chiunque lo abbia giocato sa bene la difficoltà dell’impresa, conseguita dopo missioni pazzesche al limite dell’impossibile.
Di tutta quella gloria, ora, non è rimasto più nulla. Infatti, il nostro “compare” Johnny Gat sta per essere condannato a morte, mentre sorte peggiore è toccata a noi: in coma in un ospedale super sorvegliato.
La storia si apre con il nostro miracoloso risveglio e una consequenziale fuga con la polizia alle calcagna. Scopriremo presto che i “Saints”, privi di una guida, si sono sciolti, come neve al sole, e la città è caduta nelle mani di tre bande rivali: i Ronin (appartenenti alla Yakuza), i Sons of Samedi (specializzati nello spaccio di stupefacenti) e i Brotherhood (cocainomani tatuati dalla testa ai piedi).
Il nostro obiettivo sarà quello di rimettere su la gang; per riuscirci dovremo disfarci dei rivali. È ora di rimettere insieme i “Saints” e ricostruire il nostro covo “con un bel palo di lap-dance in mezzo all’atrio”.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Fqc5OME2Zuw[/youtube]

IL GAMEPLAY – L’eredità del primo “Saints Row”
Dopo un’istallazione di 3,5 Gb della durata di circa 10 minuti, potremo iniziare la nostra nuova avventura a Stilwater. Ci troveremo sdraiati su un lettino d’ospedale mentre un’infermiera ci toglierà le bende dal visto: si tratta di un espediente narrativo, il quale ci consentirà di creare il nostro personaggio. L’editor si dimostra molto completo, con la possibilità di scegliere il sesso, la razza, la fisionomia del volto, la corporatura e addirittura la provocazione preferita.
Creato il personaggio (e fuggiti dall’ospedale) ci troveremo sul molo della città, dove inizieremo a muover i primi passi. La struttura del gioco si mostra fedele al primo “Saints Row”, con il tasto “Select” potremo visualizzare la città (suddivisa in 45 quartieri da conquistare) e impostare la destinazione che più ci aggrada. Nella mappa sono presenti gli alloggi (molti acquistabili), i negozi (abbigliamento, liquori, concessionarie e  altri), le modalità (missioni secondarie), le roccaforti (vere e proprie basi-operative delle gang avversarie da conquistare con “quintali di piombo”) e le missioni (relative alla main quest).
Per poter sbloccare la main quest dovremo superare una parte delle missioni secondarie acquistando, in tal modo, “Rispetto”. Molte missioni secondarie riprendono le modalità del primo “Saints Row” (“Frode assicurativa”, “Vandalismo”, “Pappone”, “Corse clandestine”, “Demolition darby”  e altre) ma, ovviamente, ce ne sono di nuove quale la modalità “Fuzz” (impersoneremo un poliziotto mentre reprime il crimine ripresi da un giornalista), “Palla di fuoco” (su una moto avvolti dalle fiamme dovremo passare attraverso vari checkpoint in un tempo limite), “Controlla la folla” (dovremo proteggere delle celebrità dai fan impazziti), “Fight Club” (saremo impegnati in incontri di combattimento clandestini), “Assalto in elicottero” (in volo sulla città dovremo abbattere gli obiettivi richiesti) e “Vendicatore settico” (saremo chiamati a danneggiare delle proprietà con un camion di auto spurghi).
Potremo ottenere rispetto anche dipingendo tag (completando il mini-gioco), compiendo acrobazie alla guida e acrobazie di combattimento.
La main quest può vantare missioni molto variegate e adrenaliniche, sulle quali taccio onde evitare spoiler.
Le armi adoperabili sono numerose e appaganti da padroneggiare: si spazia dalle pistole ai fucili d’assalto, passando per le mitragliette, i fucili a pompa, gli RPG e perfino le spade dei Samurai (rubate ai Ronin).
Un’altra arma è il nostro corpo, infatti, in talune circostanza (su tutte la modalità Fighter club) dovremo usare le nude mani per sbarazzarci dei nemici. Andando avanti nel gioco sarà possibile imparare l’arte del combattimento corpo a corpo dalle gang rivali: i Ronin ci insegneranno le arti marziali, i Sons of Samedi una sorta di kickboxing e i Brotherhood il wrestling.

Si segnala la grande varietà dei mezzi adoperabili: oltre ad automobili di ogni sorta, meritano menzione le moto, gli elicotteri, gli aeri, i motoscafi e perfino gli acqua-schooter.
Uno dei primi difetti riscontrabili è l’IA. Spesso assisteremo a scene di isterismo collettivo, con macchine lanciate a folle velocità e cittadini urlanti, senza un fattore scatenante. Per non parlare dei rallentamenti in fase di caricamento degli scenari e i diversi bug, con auto e persone che si incastrano nel nulla.
Di fronte a questi aspetti negativi possiamo segnalare il passo in avanti compiuto dall’interattività. È, in pratica, possibile afferrare di tutto nello scenario e utilizzarlo come arma (perfino i sacchi della spazzatura!). È, anche, possibile afferrare nemici o semplici astanti per adoperarli come scudi umani; il malcapitato, appena lo riterremo opportuno, potrà essere lanciato via (meglio contro qualcosa di acuminato!) o finito con un’esecuzione.
Il sensore di movimento del SIXAXIS è sfruttato durante le sequenze sui velivoli, in cui potremo usare il joypad come una cloche, tuttavia, la calibrazione dei comandi non è ottimale: per fortuna è possibile deselezionare l’opzione dal menù principale. “Saints Row 2” è compatibile con la funzione vibrazione del DualSchock3.
Anche la schermata di gioco rimane fedele a quanto già visto nel primo “Saints Row”: in alto a sinistra è visibile la missione avviata, in alto a destra la barra della salute, lo sprint, il rispetto accumulato e i soldi guadagnati, mentre in basso a sinistra abbiamo il GPS e la notorietà presso bande e polizia.
 
IL COMPARTO GRAFICO E SONORO – Il maggiore limite e la migliore qualità
Nonostante il primo “Saints Row” potesse vantare una qualità grafica notevole, il secondo “Saints Row” presenta i limiti maggiori proprio su questo aspetto. Il character desing dei cittadini di Stilwater, per quanto vario, presenta un livello di dettaglio modesto, al pari delle automobili e dei palazzi. La mappa della città, pur essendo più grande, riporta interi quartieri identici rispetto al primo “Saints Row”: è ovvio che il luogo dov’è ambientata la storia è lo stesso ma molti potrebbero non gradire.
I cali di frame rate (frequenti e vistosi), i diversi bug e la fisica degli oggetti poco realistica, a volte fanno storcere il naso. Perfino le cutscene sembrano frutto di un lavoro frettoloso e non possono vantare, al pari delle altre produzioni recenti, animazioni pregevoli. Tuttavia, passate le prime ore di gioco, si dà maggiore importanza alle meccaniche di gioco, davvero divertenti, che non alla qualità grafica. 
Se il comparto grafico mostra più di una titubanza, specie se paragonato al lavoro immenso portato a termine da RockStar per “GTA4”, non si può dire lo stesso per il comparto audio. Se, da un lato, l’effettistica si limita all’ordinario, dall’altro, la colonna sonora è, a dir poco, maestosa. Le stazioni radio trasmettono musiche per tutti i “timpani”: classica, metallara, rap e pop. Mi sento in obbligo di  ricordare la stazione 107,77 che manda i capolavori degli anni 80 del tipo: “Take on me” degli Aha, “This final countdown” degli Europe o “Karma chameleon” dei Culture Club.
“Saints Row 2”, come il suo predecessore, non ha la localizzazione in italiano ma solo i sottotitoli.
 
LONGEVITA’ E MULTIPLAYER – Riconquistare Sitlwater è un piano a lungo termine…  
Se volessimo limitarci ad affrontare la sola main quest, “Saints Row 2” avrebbe una longevità di circa 30 ore; se invece volessimo affrontare tutte le missioni secondarie, il titolo durerebbe, stima molto approssimativa, almeno il doppio.
Un difetto (ammesso che lo sia) del primo “Saints Row” era l’eccessiva difficoltà di talune missioni, le quali istigavano imprecazioni e frustrazione. Tuttavia, i ragazzi di Volition hanno risolto il problema con due novità: la possibilità di selezionare diversi livelli di difficoltà (Casuale, Normale e Difficile) e introducendo i checkpoint durante le missioni più lunghe. Così facendo, il titolo può essere giocato anche da chi non ha eccessiva dimestichezza con il genere.
La struttura delle missioni secondarie, articolate in sei livelli per modalità riproponendo sempre lo stesso schema con difficoltà maggiore, è ripetitiva: ciò non permette al gioco di vantare un elevatissimo tasso di rigiocabilità.
Passando al multiplayer, la modalità più interessante è la cooperativa on-line che ci permette di affrontare con un amico la main quest della modalità single player off-line. Le altre modalità, come il deathmatch singolo o a squadre, appaiono accessorie.    
 
CONCLUSIONI – Non è un clone
“Saints Row 2” non è un clone di “GTA”. Il titolo della RockStar rende l’utente uno spettatore attivo di una storia con una forte morale di fondo, mentre il lavoro della Volition punta, con una sbalorditiva customizzazione, a rendere l’utente artefice del destino del proprio alter ego virtuale.
Chi cerca azione furiosa, personalizzazione assoluta, longevità, senza dar peso alla trama, può trovare in “Saints Row 2” ore di intrattenimento spensierato. Chi, invece, non riesce a passare sopra ai diversi difetti, su tutto la grafica sotto tono, farebbe meglio ad evitare l’acquisto.
Da parte mia, lo consiglio ai fan del primo capitolo e, in generale, agli amanti del genere. Però, ragazzi, questo gioco è troppo “tamarro” per non piacere!

 
Pro:
– Customizzazione
– Buona interattività
– Longevo
 
Contro:
– Grafica a volte sotto tono
– Missioni secondarie ripetitive
– Bug  

 

GIUDIZIO
Grafica 7
Sonoro 8,5
Gameplay 8,5
Trama 7,5
Longevità 9
Rigiocabilità 7,5
TOTALE 8

 

Autore: enea83

 

Questa recensione è stata fatta esclusivamente per PS3ita!

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