[RECENSIONE] LOST VIA DOMUS
Genere: Azione, Avventura
Sviluppatore: Ubisoft
Distributore: Leader
Lingua: Italiano
Giocatori: 1
Piattaforma: PS3/XBOX/PC
Disco blu-ray | PSN: Disco
Data di uscita: 28 febbraio 2008
Sito ufficiale: N.D
È sempre difficile bissare, con un videogame, il successo di un telefilm (e viceversa). Inoltre, “Lost” è una delle serie televisive più seguite degli ultimi anni, ciò ha contribuito notevolmente a creare molte aspettative sul titolo della Ubisoft. L’esperimento è riuscito a metà. Comunque, c’è del buono in questo titolo…
LA TRAMA
Nel gioco vestiremo i panni del fotografo Elliot Maslow, uno dei sopravvissuti del volo Oceanic 815 (insieme ai più celebri Jack, Kate, Locke, Sawyer e co.). A causa dello schianto, il “nostro eroe” soffrirà di un’amnesia temporanea. Per venire a capo dei propri ricordi, Elliot, sarà aiutato dai “suoi compagni di sventura” e tra enigmi, oscuri individui (gli “Altri” e non solo), orsi polari e mostruose presenze saremo chiamati a fare ciò che l’Isola ha in servo per noi…
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=U0nyFEWrOr8&feature=related[/youtube]
IL GAMEPLAY
“Lost via domus” è un gioco d’azione (poca, a dire la verità) in terza persona. La maggior parte del tempo saremo impegnati nell’esplorazione dell’ambiente, nel dialogo con i sopravvissuti e nella risoluzione degli enigmi.
L’esplorazione dell’ambiente è volta al recupero di oggetti (cibo, libri o altro) scambiabili con i “passeggeri” al fine di ottenere altri oggetti, necessari per portare a termine i vari obiettivi richiesti. Inoltre, in dati momenti, saremo costretti a passare a setaccio la jungla alla ricerca di vari segni (rottami dell’aereo, impronte sugli alberi, indizi su coordinate geografiche) che fungano da guida per giungere negli scenari successivi. Il dialogo con Jack e co. è un altro strumento per carpire informazioni sulle azioni che saremo chiamati a svolgere
Gli enigmi presenti nel gioco sono essenzialmente di due tipi: la riparazione di pannelli elettrici e i ricordi del passato.
Spesso, per poter andare avanti, dovremo ricongiungere varie valvole di pannelli elettrici, tentando di ottenere un voltaggio richiesto. L’operazione, forse a causa dell’assenza di un tutorial decente, appare abbastanza complessa, specie se non si capisce al volo il meccanismo di base.
Per quanto riguarda i ricordi, visto che Elliot soffre di amnesia, saremo proiettati in veri e propri flashback in cui dovremo, tramite una macchina fotografica, cercare di mettere a fuoco e scattare delle foto che ritraggano elementi significativi i quali, a loro volta, permetteranno il recupero a spezzoni della memoria. I flashback si sviluppano in scenari più o meno ampi in cui il colore cederà il passo a una scenografica sequenza in bianconero, ciò renderà parecchio complicato capire quale sia il dettaglio da immortalare.
Sono presenti altri enigmi di logica (in quantità minore rispetto ai primi due), del tipo completare una serie di numeri con quello mancante in base a date proporzioni e altri quesiti del genere.
In sporadiche sequenze potremo, finalmente, impugnare una pistola e sparare sui nemici che tenteranno di metterci il più classico “bastone fra le ruote”.
Il sensore di movimento del SIXAXIS non trova alcun utilizzo, mentre la vibrazione è limitata alle scene filmate e completamente assente durante le azioni di gioco.
La grafica si attesta su livelli più che sufficienti, comunque, non siamo dinanzi a una pietra miliare della next-gen. Tuttavia, i tratti fisionomici dei protagonisti della serie televisiva sono riprodotti molto bene (specialmente Hugo, Locke e Said). Le cutscene sono brevi e ridotte all’essenziale per sviluppare la trama. Inoltre, nelle stesse, non si potrà non storcere il naso dinanzi all’unica espressione (a prescindere dallo stato d’animo) ostentata dal nostro protagonista (quasi fosse un attore di qualche B Movie).
Come la grafica, pure il comparto audio si attesta su livelli più che sufficienti. Gli effetti sonori dell’ambiente non sono tantissimi ma si rivelano adeguati. Le musiche riprendono completamente quelle del telefilm, creando una sorta di “clima familiare” fra i fan. Il gioco presenta il doppiaggio in italiano, nonostante il lavoro sia buono è un vero peccato che le voci dei doppiatori del gioco non siano le stesse del telefilm (anche questo avrebbe contribuito, e non poco, a creare un “clima familiare”).
La longevità è decisamente limitata. Il titolo può essere concluso in sei o sette ore di gioco (un paio di pomeriggi), l’unica cosa che può prolungare l’esperienza è la difficoltà, decisamente sopra la media, degli enigmi.
Una cosa carina è l’organizzazione narrativa: “Lost via domus” si compone di sette capitoli strutturati come se fossero degli episodi della serie con tanto di introduzione, sigla iniziale (con la caratteristica scritta bianca “LOST” ruotante su fondo nero), vicissitudini varie e conclusione. Inoltre, ogni nuovo episodio sarà preceduto da un riassunto, mentre le pause dovute al caricamento degli scenari saranno dominate da citazioni della serie scritte in sovrimpressione.
CONCLUSIONI
"Lost via domus” è una sufficiente esperienza di gioco per i fan della serie televisiva, non credo che i profani possano apprezzare le citazioni, di cui il gioco è disseminato, o la natura stessa del titolo. È un peccato non poter vestire i panni dei protagonisti del telefilm, così com’è limitativo far girare tutto il gameplay sulla risoluzione degli enigmi o sull’esplorazione dell’Isola (un po’ più d’azione non avrebbe guastato). Dalla Ubisoft ci saremmo aspettati di meglio. Si consiglia a un pubblico di fan che possano contare su una offerta per l’acquisto. Sembra che questa volta l’Isola abbia preso un granchio…
GIUDIZIO
Grafica 7
Sonoro 7
Gameplay 7
Trama 7
Longevità 4
Rigiocabilità 6
TOTALE 6,3
Autore: enea83