[RECENSIONE] DARK SECTOR
Genere: Azione, Sparatutto
Sviluppatore: Digital Extremis
Distributore: Halifax
Lingua: Italiano
Giocatori: 1
Piattaforma: PS3/XBOX/PC
Disco blu-ray | PSN: Disco
Data di uscita: 3 aprile 2008
Sito ufficiale: Dark Sector
Il lavoro della Digital Extremis è, particolarmente, gradevole. Infatti, “Dark Sector” è un ibrido di più generi (chiaramente “presi in prestito” dai videogames capolavori usciti negli ultimi anni), caratterizzato da un’atmosfera inquietante, da una trama volutamente approssimativa (e non è detto che sia un difetto), capace di contare su un particolarismo del gameplay davvero sensazionale.
LA TRAMA
Hayden Tenno è un agente della CIA, dal passato non esattamente chiaro. Il quale, viene spedito in missione in Russia, per l’esattezza a Lasria, dove Mezner, uno scienziato “dalla moralità perlomeno personale”, sta infettando la popolazione con un virus (il Technocyte) per dar vita a un nuovo livello dell’evoluzione umana.Lo stesso Tenno finisce per essere infettato ma, invece, di ridursi alla stregua di uno zombie, matura una particolare capacità. Difatti, il suo braccio destro si riveste di un materiale resistentissimo capace di generare il glaive, una sorta di boomerang di metallo a tre lame. Il glaive si rivela un’arma potentissima, adoperata dal “nostro eroe” contro il folle Mezner e il suo piano maligno.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=jLb7pVBbcyc[/youtube]
IL GAMEPLAY
"Dark sector” è un action in terza persona, in cui si fondono più generi di gioco mutuati dagli ultimi capolavori offerti dal panorama videoludico. Infatti, il titolo della Digital Extremis, presenta sia caratteri splatter, conseguenti all’uso del glaive, sia caratteri shooter, conseguenti all’utilizzo delle armi da fuoco. “I capolavori” emulati in “Dark Sector” sono “Gears of War” (evidente soprattutto quando la telecamera si abbassa al livello delle gambe durante la corsa di Tenno, ma anche durante le sequenze shooter), e “Resident Evil 4” (evidente nella inquadratura di gioco, con la telecamera immediatamente alle spalle del protagonista visibile per ¾ e non per intero). Il gameplay ruota intorno all’uso del glaive. Infatti, questa sorta di boomerang potrà essere adoperato per abbattere i nemici ma anche per risolvere elementari enigmi.I nemici potranno essere uccisi, sia lanciando normalmente l’arma, con la pressione del tasto R2, sia seguendo in primo piano la traiettoria della lama, proprio come accade in “Heavenly Sword” (un altro titolo/modello). Preferendo la seconda opzione, si potrà, con tutto il tempo, scegliere su quale parte del corpo del nemico orientare il glaive e, quindi, mozzare arti o decapitare chiunque si metta sulla nostra strada. Il glaive dovrà essere adoperato anche per risolvere degli enigmi. A volte, si renderà necessario caricare “il boomerang trilama” o con il fuoco o con l’elettricità al fine di aprire delle porte altrimenti precluse. Un’altra funzione del glaive è “il furto”. Infatti, si potrà puntare un qualsiasi oggetto (anche l’arma impugnata da un nemico), lanciare “il nostro boomerang”, in modo tale che, una volta tornato indietro, ci troveremo fra le mani anche “l’oggetto arpionato”. Il gameplay di “Dark Sector” non si esaurisce con l’uso del glaive. La nostra capacità offensiva potrà contare anche sulle armi da fuoco: andando sopra i tombini accederemo alla schermata “mercato nero” dove si potranno acquistare pistole, fucili e carabine adoperando il denaro che troveremo durante l’esplorazione degli scenari. Sarà possibile, anche, recuperare le armi dei nemici abbattuti, ma queste saranno adoperabili solo per poco: le armi nemiche hanno impiantato un dispositivo sensibile alle impronte digitali che le rende inutilizzabili, se non per poco tempo, da altri. Un altro modo per uccidere i nemici è lo scontro “corpo a corpo”. “Il corpo a corpo” è la parte meno riuscita del gioco. Infatti, il tutto si riduce a schiacciare ripetutamente un solo tasto, questo è limitante non solo a causa della ripetitività dell’azione ma anche per la sequenza di gioco concitata. Comunque, anche “il corpo a coro” presenta elementi apprezzabili quali la possibilità di infliggere il cosiddetto “corpo mortale” contraddistinto da una pregevole sequenza filmata.I nemici saranno costituiti da soldati umani (con tanto di maschera antigas per non subire gli effetti del virus) al soldo di Mezner e dagli sfortunati abitanti di Lasria mutati in creature orribili. Si ricorda la presenza dei “classici” boss. Alcuni davvero facili da sconfiggere (come l’elicottero da abbattere con il lanciarazzi durante il prologo del gioco), altri più complessi (come il Colosso mutante da affrontare nella Chiesa).
Il titolo della Digital Extremis è compatibile con la vibrazione del Dual Shock 3 e con il sensore di movimento del controller, quest’ultimo è sfruttato a pieno grazie alla possibilità di guidare il glaive in primo piano inclinando il joypad. Il comparto grafico è di primo piano e rientra nello standard dei titoli da next-gen. Il motore poligonale non presenta alcuna sbavatura. È interessante ricordare il gioco di colori presente nel titolo: si parte con il bianco e nero del prologo, dopodichè il colore entrerà in scena (senza abbandonarci più) dopo aver contratto l’infezione del Technocyte. Come inevitabilmente suggerisce il titolo stesso del gioco, i colori scuri prevalgono, questo da un lato crea un’atmosfera a tratti davvero terrorizzante ma dall’altro limita le potenzialità della grafica da next-gen.Il comparto audio si rivela anch’esso di buonissimo livello. Sia gli effetti dell’ambiente che le musiche contribuiscono a creare l’effetto “terrorizzante” già ricordato. Il gioco è commercializzato con il doppiaggio in italiano, tuttavia bisogna ricordare la presenza di un evidente sift audio/video che fa storcere un po’ il naso. La longevità si attesta su livelli sufficienti. La campagna single player ha una durata di circa 12/13 ore, tempo che può allungarsi o accorciarsi a seconda dell’abilità dell’utente. È presenta il multiplayer on-line. Esso si compone di due modalità: “infezione” (in cui un utente impersonerà Tenno e dovrà resistere il più possibile ad altri nove utenti che impersoneranno dei soldati semplici) ed “epidemia” (in cui si scontreranno due squadre). A causa delle poche modalità on-line e delle, altrettanto, poche mappe, non si potrà sperare di allungare di molto l’esperienza di gioco.
CONCLUSIONI
Il lavoro della Digital Extremis è davvero lodevole. La trama, a mio avviso volutamente vaga, insieme al comparto grafico e audio (entrambi d’ottima fattura) creano un clima terrorizzante, nel quale si può scorgere il limite della follia umana, incarnata da uno scienziato pazzo e dai suoi atroci esperimenti imposti in nome di una visione deforme e irrazionale sull’evoluzione dell’uomo. Le uniche note dolenti si possono circoscrivere nel frustrante “corpo a corpo” e sulla longevità appena sufficiente. Per il resto consiglio vivamente l’acquisto e rigetto tutte le accuse sulla ripetitività dell’azione di gioco mosse a questo titolo dai vari forum su internet. Il lato oscuro non è mai stato così affascinante…
GIUDIZIO
Grafica 8,5
Sonoro 8
Trama 8
Gamplay 9
Longevità 6
Rigiocabilità 9
TOTALE 8,1
Autore: enea83