[RECENSIONE] METAL GEAR SOLID 4
Genere: Azione / Tattico
Sviluppatore: Kajima Productions / Konami
Distributore: Halifax
Lingua: Sottotitolato italiano
Giocatori: 1 – 16
Piattaforma: PS3/APPLE
Disco blu-ray | PSN: Disco | HD collection
Data di uscita: 12 giugno 2008
Sito ufficiale: METAL GEAR SOLID 4
INTRODUZIONE – L’arte dei videogames
Ci sono videogames prodotti per divertire e videogames prodotti per intrattenere. Esistono videogames belli, brutti e capolavori…poi c’è Metal Gear.
I puristi, probabilmente, storcerebbero il naso, se sentissero dire che un “gioco”, per quanto bello possa essere, sia definito “arte”. Allora, io, non vi dirò che “Metal Gear Solid 4” è arte, ma non vi posso nemmeno dire che si tratta di un semplice videogames.
È qui il nocciolo della questione. Anche un profano capirebbe che il lavoro di Kojima ha qualcosa in più. E se non è arte, poco ci manca. Lo si capisce da quelle cutscene lunghe ma mai inutili, costruite con la stessa perizia adoperata nei kolossal hollywoodiani, capaci di montare una trama avvincente pezzo per pezzo e stupire con effetti visivi introvabili in qualsiasi altro prodotto commercializzato con l’etichetta di videogames.
Forse non è arte, perché il frutto del lavoro di Kojima non è, come quello di Fidia, una statua bronzea dal pathos dilagante? Forse, se Fidia fosse nato oggi, con la tecnologia a disposizione, sarebbe stato un progettista di videogames e avrebbe realizzato “Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots”!
LA TRAMA – Il ritorno del “vecchio” Snake
In un futuro prossimo, il sistema economico globale sarà basato su una sola cosa: la guerra (suona, forse, familiare?).
La guerra diventerà una routine e un business, per poche organizzazioni private di mercenari note con la sigla di PCM. I soldati, controllati nelle emozioni, e di conseguenza nell’efficienza, tramite l’utilizzo di nonomacchine impiantate con iniezioni nel sangue, sono ridotti a semplici automi dediti al massacro dell’avversario.
Le PCM sono controllate dalla Outer Heaven che ha capo Liquid Ocelot (sulla cui identità taccio, per non rovinare la sorpresa a chi non ha ancora giocato il titolo di Kojima).
Contro la nuova minaccia costituita da Liquid, il colonnello Ray Cambell, non più in servizio, chiede aiuto a di Snake. Snake, come la guerra, è cambiato: è invecchiato. Soffre della sindrome di Werner, la cui origine è ignota ed ha causato l’invecchiamento precoce del nostro “eroe”, il quale, con poco tempo da vivere, decide di intraprendere, fra Medio Oriente, Sud America e Stati Uniti, la nuova missione…
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IL GAMEPLAY – Strabiliante, come al solito
Il gioco, appena messo nella console, avvia una prima installazione delle dimensioni di 4Gb e della durata di otto minuti circa; dopodichè, alla fine di ogni atto, avremo una mini-installazione della durata di circa tre minuti.
“Metal Gear Solid 4” è un gioco d’azione in terza persona dove si alternano missioni stealth, durante le quali dovremmo infiltrarci nelle basi nemiche senza essere notati, a sequenze d’azione pura, durante le quali potremo farci strada sparando senza preoccuparci di quanto rumore faremo.
Nella prima metà del gioco potremo scegliere se passare inosservati in mezzo al campo di battaglia, optando per una tattica stealth, oppure schierarci con una delle fazioni in lotta, optando per un approccio più action.
Verso metà del gioco, le missioni saranno più in linea con “la tradizione Metal Gear”, il che significa che l’approccio stealth sarà quello da adoperare.
Le missioni stealth sono tutte un po’ simile (questa è una delle cose che mi convince di meno del gioco, specie se si aggiunge la scarsa interattività con l’ambiente), dovremmo spostarci da un punto all’altro della mappa cercando di non essere notati (cosa che farebbe scattare l’allarme), adoperando vari stratagemmi quali uccidere silenziosamente le guardie, oppure infilarci dentro un bidone per eludere la sorveglianza, o, se preferite, possiamo adoperare la più raffinata Octocamo, ovvero la celebre tuta mimetica di Snake.
Le missioni “allo scoperto” sono sicuramente più variegate, capaci, con le musiche e le battute dei nostri compagni o di Snake stesso, di appassionare e divertire con un ritmo davvero adrenalinico. Si ricorda, in particolar modo, le sequenze a bordo dei veicoli in movimento, durante le quali potremo far fuoco contro i nemici che cercheranno di fermarci.
La schermata di gioco presenta vari indicatori, analizziamoli uno alla volta.
In alto a sinistra abbiamo tre barre: la barra dell’energia; l’indicatore psiche, il quale influisce sulle prestazione fisiche di Snake; infine, il livello di stress, il quale influisce sulla psiche in base alle condizioni in cui opera “il nostro eroe” (ad esempio, con gli agenti atmosferici avversi o in caso di allarme, il livello di stress sale al pari dell’indicatore psiche).
In alto a destra, abbiamo la mappa base, la quale è una rappresentazione visuale dei “sensi” stimolati dagli oggetti che si muovano.
In basso a sinistra, abbiamo l’indicatore dell’oggetto corrente, il quale ci visualizza l’oggetto che abbiamo caricato dal menù principale. Fra i vari oggetti ricordiamo: la razione per il recupero dell’energia, le scatole di cartone o i bidoni adoperabili per nascondersi, addirittura un ipod e soprattutto il “Solid Eye” (una sorta di “occhio bionico” capace di fornirci tutte le informazioni sui nemici) e il “Metal Gear MK. II” (un piccolo robot utilizzabile per perlustrare, raccogliere oggetti o stordire le guardie con scariche elettriche).
Sia il Solid Eye, che il Metal Gear MK. II, essendo strumenti elettronici, consumano energia, quindi bisogna stare attenti all’indicatore della batteria per non rimanere, nel bel mezzo di una missione, senza strumenti indispensabili per la buona riuscita.
In basso a destra, abbiamo l’indicatore delle armi. Le armi adoperabili sono tantissime (Ak, RPG, granate, ecc..). Purtroppo quelle lasciate dai nemici non possono essere usate in quanto rispondono solo al codice ID del soldato che le ha in dotazione, però possiamo ugualmente raccoglierle e venderle a Drebin, un mercante d’armi capace di disabilitare l’indirizzo ID. Drebin, in cambio, ci darà soldi spendibili nel suo “negozio” per l’acquisto o la modifica di qualsiasi arma.
Infine, abbiamo altri due indicatori che compaiono solo in date circostanza: in alto al centro, il livello di allerta del nemico, e in basso al centro, l’icona dell’azione la quale compare qualora avessimo la possibilità di interagire con qualche oggetto o con l’ambiente circostante.
La mappa è visualizzabile schiacciando il tasto Start del joypad, presenta l’ambiente circostante (sia in 2d o 3d, in base alle impostazioni scelte) è il luogo in cui dovremo dirigerci.
Il titolo di Kojima è compatibile con la vibrazione del Dual Shock 3 ed anche con il sensore di movimento, adoperabile per far tornare la Octocamo del colore originale o per orientare la visuale di Mk. II.
IL COMPARTO GRAFICO E SONORO – Non c’è male, direi…
Il comparto grafico si attesta su livelli davvero alti. L’immagine appare pulita e fluida, senza alcun rallentamento, o sbavatura delle texture, nemmeno nei momenti più concitati.
Il character desing dei personaggi è sublime, curato nei minimi dettagli, così come la ricostruzione dell’ambiente circostante, a prescindere che si tratti dei palazzi ridotti in macerie del Medio Oriente o della jungla del Sud America.
Vero fiore all’occhiello di questo titolo (così come per tutti i Metal Gear) sono le cutscene. Come già detto “lunghe ma mai inutili”, prodotto di un lavoro eccezionale per qualità, naturalezza e atmosfere.
Se il comparto grafico è uno spettacolo per gli occhi, il comparto audio è un piacere per le orecchie. Ogni singolo brano appare adeguato alla contesto in cui viene udito e calibrato con attenzione. Il tutto impreziosito da un dolby surround capace di proiettarci direttamente nel ben mezzo del campo di battaglia.
LONGEVITA’ E MULTIPLAYER – Si gioca per un bel po’…
Buona è anche la longevità. In un mercato che ci ha abituato a “giochi next-gen.” dalla durata ridotta a meno di dieci ore, in questo “Metal Gear Solid 4” potremo dilettarci per ben 20-25 ore di gioco a seconda dell’abilità dell’utente.
Grazie ai quattro livelli di difficoltà (che diventeranno cinque, appena finito il gioco per la prima volta) e ad una rigiocabilità più che alta, giustificata anche dalla possibilità di riassaporare i filmati e carpire tutti i collegamenti con i precedenti capitoli, saremo impegnati per un bel po’ di tempo.
Una gradita novità di “Metal Gear Solid 4” è il multiplayer, da considerare, letteralmente, un gioco a parte.
Avremo la possibilità di creare il nostro alter-ego virtuale, modificando sia l’aspetto fisico che le abilità, quest’ultime cresceranno grazie all’esperienza accumulata giocando on-line.
Le mappe non sono tante (cinque in totale) ma la loro ampiezza, sommata alle molteplici modalità di gioco, consento di prolungare per molto tempo l’intrattenimento videoludico di Metal Gear.
Le modalità di gioco on-line sono sei.
Le prime due sono la modalità death match e death match a squadre, cioè il classico tutti contro tutti.
La terza e la quarta sono “missione di salvataggio” e “missione di cattura”, in entrambe dovremo trovare e difendere degli oggetti sparsi nella mappa.
Le quinta è “missione di infiltrazione”, in cui gli utenti interpreteranno Snake e i soldati nemici. Sanke dovrà, sfruttando tutti gli strumenti che abbiamo imparato ad adoperare nel gioco off-line, uccidere i nemici e recuperare le piastrine; mentre i soldati dovranno cercare e uccidere Snake per un numero di volte richiesto.
L’ultima modalità è “missione per le basi”, in cui sarà necessario conquistare dei territori indicati nella mappa raggiungendo un dato punto e rimanendoci per un tempo richiesto.
CONCLUSIONI – Arte o non arte?
Siamo di fronte ad un gioco che va provato.
Sia per gli amanti degli action, sia per chi non ha famigliarità con il genere e con la saga di Metal Gear.
Va provato, perché siamo di fronte ad una pietra miliare della next-gen.
Anche se non la volessimo chiamare arte, arte digitale o in qualsiasi altro modo, siamo dinanzi ad un prodotto unico.
I fan della saga potranno trovare risposte ai quesiti lasciati in sospeso nei precedenti capitoli, mentre i neofiti potranno apprezzare la qualità di un titolo straordinario. Inoltre, per chi volesse saperne di più ma non ha una console old-gen. per giocare i capitoli passati, su Play Station Network è disponibile un database contenente spiegazioni sui personaggi e le organizzazioni che compongono la trama del titolo di Hideo Kojima.
Chiunque stesse già piangendo, pensando alla dichiarazione di Kojima, “Metal Gear Solid 4 sarà l’ultimo della saga”, ricordiamo che Ryan Patton, assistente produttore di MGS4, ha confermato lo sviluppo di un MGS5, forse si tratterà di un prequel. Snake, come ogni eroe che si rispetti, non scomparirà mai!
Pro:
– C’è Snake
– La trama
– Il gameplay
Contro:
– Missioni un po’ ripetitive
– Troppe missione stealth e poca azione pura
– Per i neofiti un po’ difficile