[RECENSIONE] BIOSHOCK

 
 
Genere: FPS/Avventura
 
Sviluppatore: 2K Marin Studio
 
Distributore: Take 2
 
Lingua: Italiano
 
Giocatori: 1
 
Piattaforma: PS3/XBOX/PC/APPLE
 
Disco blu-ray | PSN: Disco | DLC extra
 
Data di uscita: 24 ottobre 2008
 
Sito ufficiale: BIOSHOCK
 
INTRODUZIONE – Un titolo molto atteso
I possessori di Xbox360 hanno potuto giocare diversi titoli next-gen. prima dei possessori di PlayStation3, sfruttando l’uscita della console Microsoft avvenuta circa un anno e mezzo prima dell’ammiraglia di casa Sony. Molti di questi titoli non sono ancora usciti per PS3 e probabilmente non usciranno mai, altri, invece, sono giunti sugli scaffali dei negozi dopo una attesa febbrile alla luce del grande successo riscontrato nella loro versione per Xbox360: questo è il caso di “Bioshock”. Il titolo della 2K Marin stupisce per qualità grafica, profondità del gameplay e  costruzione della trama: trattasi di un grande prodotto dell’industria videoludica, che merita l’attenzione di chiunque.
 
LA TRAMA – Benvenuti a Rapture!
Durante un viaggio aereo “il nostro anonimo protagonista” sarà coinvolto in un drammatico incidente, il quale causerà lo schianto del velivolo proprio nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico. Quasi miracolosamente “il nostro eroe” trova l’ingresso di Rapture: un’utopica città sottomarina nata dall’iniziativa del filantropo Andrew Ryan, il quale voleva erigere un luogo dove la libertà fosse sconfinata, senza freni e non oppressa dai governi.
Purtroppo, il fondamento della città stessa, “la libertà sconfinata”,  ha causato il collasso dell’utopia. Rapture è diventato un luogo di follia, delirio collettivo, dove tutto è lecito e niente può essere razionalizzato. I cittadini sono “cambiati”, hanno mutato il loro DNA e sono alla continua ricerca dell’Adam, per il quale hanno avviato una assurda guerra civile. L’Adam è una sostanza necessaria per alimentare i loro nuovi poteri ed è custodita dalle “Sorelline”: bambine dall’aria innocente protette dai Big Daddy, mastodontici soldati all’interno di un’inquietante muta da palombaro.
In mezzo a questo inferno dovremo cercare la famiglia di Atlas, il primo uomo che si metterà in contatto con noi, per poter uscire vivi da un’utopia al rovescio.
La trama presenta un’articolazione molto interessante e non certo avida di colpi di scena dall’inizio alla fine, in cui potremo assistere ad uno dei tre diversi finali possibili a seconda della nostra condotta di gioco.

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IL GAMEPLAY – Sia classico, sia innovativo  
“Bioshock” necessita di un’installazione di circa 10 minuti per un totale di 5Gb di spazio richiesto sull’Hard Disk.
Il titolo della 2kMarin è un FPS dalla struttura molto classica in cui sono stati integrati, armonicamente, elementi di GDR riconducibili all’utilizzo dei Plasmidi. Infatti, oltre all’utilizzo delle armi da fuoco è possibile adoperare degli attacchi basati su alcuni elementi naturali (fuoco, ghiaccio, elettricità, vento…) o su forze sovrannaturali (si ricorda, su tutte, la telecinesi). L’utilizzo dei Plasmidi sarà incrementato progressivamente dal momento in cui metteremo piede a Rapture, iniettando la prima dose di Eve, la quale muterà il nostro DNA, fino agli ultimi scontri di gioco.
Le quest in cui saremo impegnati prevedono il raggiungimento di vari punti della vasta mappa della città in cui dovremo sconfiggere dei boss, recuperare o creare, tramite apposite macchine, oggetti, attivare meccanismi, assecondare le richieste dei personaggi che incontreremo durante il nostro cammino e simili.   
Oltre alla missioni principali, riconducibili, grosso modo, a quanto appena riportato sopra, potremo compiere anche una serie di missioni secondarie. Su tutte si ricorda “la ricerca”: ad un certo punto del gioco troveremo una macchina fotografica con la quale potremo fotografare i nostri nemici e acquisire “punti ricerca” utili per ottenere potenziamenti e per sbloccare i trofei.
I nemici pronti ad ostacolarci sono i ricombinanti, ovvero gli stessi abitanti di Rapture mutati nel DNA e, praticamente, fuori controllo. Essi si riveleranno molto vari, a causa delle diverse mutazioni genetiche, avremo i classici guerriglieri armati di spranga o armi leggere o pesanti, i ricombinati ragno capaci di arrampicarsi sul soffitto, i ricombinanti Houdini in grado di teletrasportarsi e infliggere attacchi con il fuoco.
Rapture è video-sorvegliata: la presenza di telecamere può attivare un sistema di sicurezza a tempo, il quale libera dei robot, stilizzati sul modello di una piccola scatola con l’elica, dotati di una micidiale mitragliatrice. Potremo decidere di distruggere oppure “aggirare” la macchina letale per vederla combattere al nostro fianco. “L’aggiramento” prevede la soluzione di un puzzle in cui dovremo scoprire delle caselle e ricongiungere un tubo, da un estremo all’altro, prima che il fluido all’interno raggiunga l’interruzione. “L’aggiramento” è applicabile su tutti i congegni meccanici, quindi anche sui distributori di munizioni e medical kit, consentendo di acquistare oggetti nuovi a prezzi più bassi. Il denaro per le transazioni si recupera dai cadaveri dei ricombinanti o esplorando lo scenario.
Sicuramente l’avversario più tosto è il Big Daddy: un pachiderma dentro una tuta da palombaro armato fino ai denti a protezione delle Sorelline, ce ne sono diversi in ogni parte della città. Una volta vinto, potremo decidere se uccidere o convertire le Sorelline, da questa scelta dipenderà il finale. L’uccisione o la conversione delle Sorelline è fondamentale per ottenere l’Adam: trattasi della sostanza che ci consente i potenziamenti più importanti, da essi dipenderà la nostra sopravvivenza a Rapture.
In caso dovessimo rimanere uccisi, riprenderemo il gioco dalla “camera della vita” più vicina. “Le camere della vita” sono sparse dappertutto nella città, esse ci consentiranno di ripartire esattamente dal punto in cui siamo stati sconfitti.

L’arsenale in nostro possesso è davvero impressionante, sia per numero che per potenza di fuoco. “L’avventura”, essendo ambientata nel 1959, può vantare un’arma nota di quel periodo, mi riferisco alla mitragliatrice “da gangster” con il caratteristico caricatore di forma circolare. Potremo anche adoperare la pistola a tamburo, il fucile a pompa e armi meno convenzionali quali il lanciafiamme (all’occorrenza caricabile con azoto liquido o scariche elettriche), la balestra con dardi dalle peculiari capacità, il lancia granate e la chiave inglese. Le nostre capacità offensive si completano con l’utilizzo dei plasmidi di cui si è detto sopra. 
L’Intelligenza Artificiale supera la prova dignitosamente: i ricombinanti sono ossi duri, i quali alternano attacchi a distanza, tramite l’utilizzo di armi o plasmidi, oppure ci piombano addosso, senza andare tanto per il sottile.
L’interattività è, anch’essa, più che sufficiente: potremo far saltare bombole di gas o sfruttare l’ambiente a nostro piacimento, soprattutto le infiltrazioni d’acqua si mostrano utili in quanto, utilizzando il plasmide dell’elettricità, potremo letteralmente friggere diversi nemici in un colpo solo.
L’esplorazione degli scenari è molto appagante. Infatti, sono numerosissimi gli oggetti sparsi in ogni angolo della città i quali, però, una volta raccolti, sono gestiti con un po’ di confusione a causa dell’assenza di un ordinato inventario.
La cosa più vicina ad un inventario è la schermata di gioco, la quale si distingue per immediatezza. In alto a sinistra troviamo due barre orizzontali, una rossa e una blu, indicanti rispettivamente il livello dell’energia vitale e dell’Eve, immediatamente a sinistra di ognuna delle due barre abbiamo un numero che indicante la quantità di medical kit e di dosi di Eve in nostro possesso. In basso a sinistra abbiamo l’indicatore del tipo d’arma in uso e il numero di munizioni. La mappa della città e gli obiettivi da conseguire sono visibili schiacciando il tasto “Select”.
      
IL COMPARTO GRAFICO E SONORO – Qualcosa che difficilmente potremo dimenticare
Fin dalla sequenza iniziale di gioco è possibile ammirare le potenzialità del motore grafico: durante la breve nuotata, che ci condurrà dal punto della sciagura aerea all’ingresso di Rapture, avremo la sensazione di essere letteralmente immersi nell’acqua, grazie ad una resa del fluido da lasciare a bocca aperta. Il senso di stupore continuerà a persistere una volta giunti nella città attraverso i tunnel sottomarini dai quali potremo osservare la dinamicità dello scenario.
Gli effetti particellari più eclatanti sono apprezzabili, oltre nella resa della già citata acqua, nella qualità con cui sono riprodotte le forze naturali (vento, fuoco, elettricità) scatenabili con i Plasmidi e nel gioco raffinato dell’illuminazione di Rapture tramite insegne pubblicitarie e altre fonti variegate.
Le scene filmate sono solamente due: quella iniziale, relativa all’incidente aereo, e quella finale, variabile a seconda della condotta di gioco. Il Character desing è apprezzabile nei nostri, variegati e ben dettagliati, nemici.
Il comparto audio da prova di grande qualità grazie alle numerose varianti dell’effettistica e ad una colonna sonora che richiama le atmosfere tipiche della fine degli anni Cinquanta.
“Bioschok” è commercializzato con il doppiaggio interamente in italiano, al di là di qualche sporadico ritardo audio/video, il lavoro si attesta su livelli alti.
 
LONGEVITA’ E MULTIPLAYER – Una grande e lunga storia
La campagna in single player da prova di un’ottima longevità, specie per un FPS, attestandosi fra le 15-16 ore di gioco a seconda delle capacità dell’utente.
La presenza di quattro livelli di difficoltà ben calibrati rende l’esperienza di gioco accessibile sia agli esperti del genere che ai neofiti. Proprio in questo campo si può identificare la maggiore novità della versione per PS3: si tratta del quarto, e più arduo, livello di difficoltà, detto “Sopravvissuto”, in cui il numero di munizioni e medical kit sarà considerevolmente diminuito, inoltre, gli avversarsi si mostreranno più coriacei. Ne consegue la necessità di soppesare ogni mossa, pianificando l’azione sul campo ed evitando di buttarsi a capofitto nella mischia.       
Il gioco non dispone di una modalità multiplayer.
 
CONCLUSIONI – Un grande titolo, ora disponibile anche per PS3
La versione per PS3 di “Bioshock” non è un passivo porting della versione per Xbox360. Sebbene l’ipotetica implementazione grafica, tanto sperata in fase di sviluppo, non sia stata condotta in porto è possibile apprezzare delle novità fra le quali primeggia il nuovo livello di difficoltà (sopravvissuto).
Un comparto tecnico davvero pregevole, una storia convincente e una buona longevità rendono questo FPS un acquisto obbligato per i fan del genere, inoltre, la presenza di diversi livelli di difficoltà ben calibrati, rendono il prodotto accessibile anche ai novizi degli sparatutto in prima persona.
L’unica riserva è rivolta al prezzo di lancio troppo alto per un gioco sul mercato da più di un anno e acquistabile per una ventina di euro nella versione per Xbox360.
In conclusione, aspettando il secondo capitolo, già in lavorazione, potremo immergerci sul fondo degli abissi e vivere quella follia chiamata Rapture: un’utopia sprofondata in inquietante anarchia.

 
Pro:
– Comparto tecnico
– I plasmidi
– Longevità

 

 
Contro:
– Manca la gestione dell’inventario
– Prezzo
GIUDIZIO
Grafica 9,5
Sonoro 9,5
Gameplay 9,5
Trama 9
Longevità 8
Rigiocabilità 9
TOTALE 9,1

 

Autore: enea83

 

Questa recensione è stata fatta esclusivamente per PS3ita!

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